luglio 2017: viaggio in Iran - Persepoli

breve cronaca fotografica della visita al sito archeologico di Persepolis (50 km a nord di Shiraz)

Contrariamente a quanto pensano in molti, l'Iran odierno e' tranquillo: caratterizzato da un gran numero di giovani che percorrono le sue strade a tutte le ore del giorno e della notte, e' simile alle vie centrali delle nostre citta' (le c.d. "vasche"). Tuttavia nonostante non si possa definire in mano ad un regime dittatoriale l'ambiente e', almeno in apparenza, estremamente bigotto: la religione fa il bello e cattivo tempo, obbligando le donne (in genere bellissime e truccate con molta attenzione, talvolta con i  "leggins" che ben poco nascondono) a girare velate e coperte (in taluni casi con lo "chador", multicolore almeno a Shiraz: a Tehran l'abbigliamento femminile e' rigorosamente nero) e gli uomini a portare calzoni lunghi e polo a mezza manica, se non lunga, nel caldo allucinante di luglio (oltre 42 gradi). In Iran e' vietato l'alcool e non si puo' consumare carne di maiale: e'  bizzarro obbligare gli stranieri a comportarsi in identica maniera anche a rischio di rinunciare a posti di lavoro e perdere ricche entrate del turismo (intenso quello interno a prezzi "politici" ma ancora modesto quello internazionale, assai piu' remunerativo). Gli iraniani (di sesso maschile...: difficilmente le donne vi rivolgono la parola) sono molto cordiali: se si accorgono che arrivate da un altro paese vi fermano per chiedervi ragguagli sulla vita occidentale e non rinunciano ad un "selfie" con voi o a chiedervi se il vostro orologio e' veramente uno Swatch.... Per questo l'impressione e' che  le cose stiano gradualmente cambiando e che presto le donne (sempre loro le protagoniste....) riusciranno a mutare uno stile di vita medievale, barbaro e ormai anacronistico, adottato soprattutto dall'Iran e dai loro acerrimi nemici dell'Arabia Saudita: per il momento sono approdate in parlamento ma questo e' solo l'inizio.......
Cio' premesso, le citta' visitate sono veramente splendide: i moltissimi edifici religiosi (in particolare moschee, santuari e madrasse o scuole coraniche) sono ricchi e caratterizzati da rivestimenti in ceramica di gran pregio. Del resto qui e' nata la civilta' parecchie migliaia di anni fa, quando anche l'arte veniva tenuta in grande considerazione.
Nel 518 a.C. Dario I il Grande decise di costruire una nuova capitale per l'Impero Persiano: Parsa (poi chiamata Persepolis dai greci).
In una grande terrazza (ca. 125.000 mq) a ridosso delle colline (impreziosite dalle tombe scavate nella roccia di Artaserse II e di Artaserse III: a pochi chilometri dal sito altre quattro tombe rupestri, fra le quali quella di Dario I) sulla quale Dario e i suoi successori edificarono i loro palazzi e gli edifici pubblici accessibili da una spettacolare doppia scalinata di accesso ai propilei (la "Porta di tutte le Nazioni"), simmetrica a due rampe divergenti e poi convergenti.
Parsa venne rasa al suolo nel 330 a.C. da Alessandro il Grande dopo tre mesi dalla sua conquista, sembra come vendetta per la precedente distruzione di Atene.
Il sito (interamente coperto dalla sabbia) e' stato portato alla luce solo in epoca recente: colonne e bassorilievi di stile zoroastriano danno un'idea di quanto la citta' fosse ricca e bella sotto ogni profilo.
Vi lascio ora alla galleria fotografica: cliccate sull'icona sottostante per visualizzare le 40 immagini.
A. Izeta

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piazzascala.it - dicembre 2016