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Trezzo d'Adda (la Centrale Taccani)
A Trezzo d'Adda, dove il fiume si allarga
in un ameno laghetto, si puo' ammirare un
insolito agglomerato architettonico, formato
dalla centrale idroelettrica Taccani e dai
resti del Castello Visconteo che vide gli
ultimi anni di vita del crudele Bernabo'
Visconti, li imprigionato e avvelenato dal
nipote Gian Galeazzo nel 1385. Si narra che
il suo fantasma si aggiri per i resti del
maniero anche ai nostri giorni.
La Centrale Taccani venne progettata e
costruita in stile eclettico alla fine del
1800, inizi 1900, di proprieta' dell'ENEL,
e' tuttora funzionante.
L'idea di far costruire la centrale fu
dell'industriale Cristoforo Benigno Crespi
(1833-1920), titolare di una celebre
industria cotoniera e fondatore del
villaggio di Crespi d'Adda che acquisto' il
promontorio di Trezzo e affido' il progetto
a Gaetano Moretti (1860-1938), architetto e
illustre esponente di una corrente ispirata
al Modernismo, mentre il direttore tecnico
fu Adolfo Covi (ingegnere), aiutato da
Alessandro Taccani e Oreste Simonatti. Una
delle direttive date dal Crespi era che
l'impianto fosse ben inserito da un punto di
vista ambientale e non contrastasse con i
resti del castello visconteo. La scelta del
materiale da costruzione cadde su una
tipologia di puddinga nota come 'ceppo
dell'Adda'.
Moretti progetto' un edificio centrale e due
ali di lunghezza diversa in uno stile
liberty riprendente pero' forme medievali.
Al centro e' posta la sala comandi mentre
nelle ali laterali si trovano la sala
macchine e le turbine.
E' di grande interesse il panorama
circostante e le specie faunistiche che
abitano questo luogo, estremamente ben
conservato e inserito nel Parco dell'Adda,
raggiungibile da Milano anche in bicicletta
lungo la ciclopedonabile della Martesana.
Qui ho cercato di illustrare alcune
caratteristiche architettoniche, ambientali
e faunistiche di questo luogo.
Rossella De Amici (Milano)