FELTRE - IL
SANTUARIO DEI SS. VITTORE E CORONA, EMBLEMA
STORICO-RELIGIOSO DELLA CITTA' SIN DALLA
FINE DEL SECOLO XI
A Feltre
esiste un gioiello storico-religioso che non
si "ossida" da secoli, anche osservandolo da
qualsiasi angolatura, non esclusa quella di
natura agnostica o addirittura atea.
Anche per questo, pur senza esplicitare il
mio modo di pensare, piu' volte ho sentito il
bisogno di arrivare fin lassu' nel Santuario
per ascoltare meglio la voce dell'anima,
presenziando e raccontando avvenimenti di
assoluta importanza da ascrivere alla storia,
come potra' constatare chi mi legge, se vuoi
anche cliccando sui links sottostanti :
http://www.piazzascala2016.altervista.org/piazzascalait/cultura/mottes/index.html
http://www.piazzascala2016.altervista.org/piazzascalait/cultura/mottes/calabro/index.html
www.piazzascala.altervista.org/patriarca/index.html
I due
Santi martiri, citati a titolo, sono i
protettori della citta' di Feltre ed il
Santuario e' stato definito come un "Dado di
pietra bilicato con il campanile sulla rupe
a strapiombo".
Si narra che Vittore, dichiaratosi
apertamente cristiano, fosse stato
bruciacchiato con pece ed oli ardenti da
parte del prefetto Sebastiano fino alla
morte; stessa sorte ebbe Stefania Corona,
una ragazza bellissima che, professando la
sua fede cristiana, fu legata per i piedi
alla cima di due alberi piegati a forza,
alberi che, drizzandosi violentemente, ne
squarciarono miseramente il corpo. Si dice,
leggenda o verita', che quando il carro che
portava le spoglie dei predetti martiri
verso Feltre, lasciata la valle del Piave
per imboccare la stretta gola della Chiusa,
anche,
i cavalli si arrestassero per protesta e,
benche' frustati, non volessero piu' muovere
un passo.
Sono stati scritti moltissimi libri su
questa Istituzione cristiana, anche di
recente e "rimessi in ordine" molti
affreschi per opera del maestro Vico Calabro',
in foto qui sotto con lo scrivente
Onestamente, non saprei in questo momento da
dove incominciare la narrazione che ha
caratterizzato il Santuario per cui mi
riprometto di farlo suddividendo nel breve
termine i vari racconti, toccando argomenti
diversi, a partire da don Giulio Gaio,
Rettore per circa 60 anni di detto Santuario,
deceduto il 7 gennaio del 1992, all'eta' di
106 anni, da me intervistato qualche mese
prima della sua morte.
Don Giulio, un presbitero, politico ed
antifascista, personalita' politico-religiosa
fra le piu' prestigiose del '900 feltrino,
fu'
per questo arrestato il 19 giugno 1944,
percosso a sangue ed incarcerato, con
l'accusa di aver nascosto un ebreo nel
Santuario e di avere contatti con i
partigiani sovversivi. Egli stesso scrive :
"Che
fossi sorvegliato speciale lo sapevo. Ero
consapevole dei rischi che stavo correndo.
Avevo ricevuto una lettera anonima che mi
annunciava di essere in cima alla lista nera
gia' dal marzo del 1944. Poi venne il peggio.
L'alba del 19 giugno 1944 e' il mio ricordo
piu' tragico. "No sta star qua, te sa che te
se tallona' dalle SS" - mi dicevano. Alle 3
del mattino ci fu un continuo scoppiare di
bombe: i tedeschi avevano circondato il
Seminario. Fuggire era inutile, mi avrebbero
fucilato. Mi hanno chiesto chi fossi: "sono
Don Giulio Gaio" dissi. Ed allora si alzi!
Fui ripetutamente percosso a sangue, con
schiaffi al viso, con pugni e colpi di
moschetto al ventre ed in varie parti del
corpo, ecc.ecc. Infine, mi portarono in
caserma a Feltre, mi venne chiesta la carta
di identita'. Mi accorsi che nel portafoglio
era rimasta solo la carta di identita' di un
certo Ermanno, un ebreo, a cui avevo dato
rifugio nel convento di San Vittore..."
Non va dimenticato che il Santuario
e' stato
oggetto anche di altri eventi bellici per i
quali anche il mio Parroco, Mons. Lino
Mottes, in eta' giovanile,
oggi mi racconta che gli par di sentire
ancor oggi i passi, con stivaloni, dei
tedeschi che andavano alla ricerca di
partigiani o persone nascoste e che,
fortunatamente, l'hanno risparmiato dal
peggio. Lo stesso Mons. Mottes, in un suo
libro dedicato agli affreschi di Vico
Calabro' fatti nel Santuario, scrive :
"E' sera tardi di lunedi' 30 aprile 1945.
Nella cappella della Madonna, locata subito
dopo il portone d'ingresso, i seminaristi,
alla luce di due sole candele, stanno
recitando le ultime preghiere della sera,
prima del necessario riposo. Le flebili luci
delle due candele si spengono. Siamo immersi
nella notte esteriormente ed interiormente.
Un prolungato silenzio angosciante e penoso.
Cosa poteva succedere ? Improvvisamente, dal
costone che si allunga dalla cappella
dell'Angelo fino al Santuario, partono colpi
di mitragliatrici e parabellum. Sono
partigiani sconsiderati che sparano sui
tedeschi in ritirata. Poteva succedere una
tragedia..."
Un augurio di circostanza che, casualmente,
coincide oggi con la scrittura di questo mio
pezzo:
Approfitto per dire che, proprio oggi, 8
settembre 2019, Mons. Lino Mottes, Parroco
della mia Parrocchia, e' stato festeggiato
per il suo decennio di apostolato nella
Chiesa di Zermen (Bl) dopo circa 60 anni
trascorsi in parte come Parroco nella
Diocesi di Belluno-Feltre e successivamente
nella Arcidiocesi di Agordo (Bl), sacerdote
che, come detto dianzi, ha anche curato,
attraverso l'artista Vico Calabro', gli
affreschi del Santuario dei SS. Vittore e
Corona, di cui alla presente
narrazione.
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Attualmente, Rettore del Santuario, e' Mons.
Sergio Dalla Rosa, di cui a foto qui di
seguito,
persona umile, colta e capace, sempre
disponibile, persona che sa tenere alto il
valore di questa istituzione, ormai
conosciuta ed amata ovunque. Tra l'altro,
collega giornalista col quale, ogni tanto,
ho la fortuna di incontrarmi per rinfrescare
notizie storiche su questa Istituzione che,
non mi stanchero' mai di ripeterlo, scuote
l'animo anche delle persone prive di
sensibilita' e pensiero.
Le molte foto che seguono, con sonoro, sono
eloquenti.
ARNALDO DE PORTI
Legenda:
FOTO 1 | Il Maestro Vico Calabro', titolare scuola internazionale, autore degli affreschi con Arnaldo De Porti |
FOTO 2 | Mons. Giulio Gaio, Rettore per 60 anni del Santuario, intervistato da Arnaldo De Porti a 102 anni nella sua stanza-studio |
FOTO 3 | Mons. Lino Mottes, Parroco della mia Parrocchia e autore di diversi libri sul Santuario ed esponente del Museo Diocesano di Feltre |
FOTO 4 | Mons. Lino Mottes |
FOTO 5 | Mons. Sergio Dalla Rosa, attuale Rettore del Santuario SS.Vittore e Corona |
FOTO 6 | Mons. Sergio Dalla Rosa concelebrante con il Patriarca di Venezia in occasione del Giubileo, mentre legge il Vangelo |
Clicca sulle icone sottostanti per
visualizzare
le due gallerie di fotografie
in sottofondo Giovanni
Vianini - Veni Creator Spiritus
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