Malgrado la concomitanza con altri tre eventi della specie, di cui due
riguardanti addirittura lo stesso paese, la presentazione del libro di
Arnaldo De Porti a titolo “OMNIA DE OMNIBUS”, ha riempito la sala della
ex Scuola Comunale di Zermen, ove, esponenti della politica, della
cultura, del sociale, della sanità e dell’arte, hanno contribuito a
rendere interessante l’incontro.
Ha presentato il lavoro di De Porti, con la solita magistrale e
sensibile dialettica, Maria Cristina Zoleo, notissima esponente
socio-politica di Belluno che ha anche letto numerosi messaggi pervenuti
all’autore del libro da parte di giornalisti, docenti universitari,
artisti di fama nazionale come l’incisore Giuseppe Brombin di Venezia,
esponenti del Clero ecc., a cui hanno fatto seguito interventi vari come
quelli dell’ex vice-sindaco di Feltre, dott. Ennio Trento, dell’ex
assessore provinciale Ezio Lise, del Prof. Giovanni Perenzin e diversi
altri anche fra il pubblico che hanno reso interessante e piacevole la
serata, durante la quale l’autore ha fatto omaggio di un centinaio di
libri ai presenti. Alla fine, anche l’editore del libro, titolare della
DBS, Silvio De Boni, (v.foto) ha evidenziato come la patologia di
quest’era tragga le sue origini anche da una scarsa conoscenza storica
per la quale egli si sta attivando “rinfrescando” vecchi documenti.
Si è parlato anche del momento cruciale della situazione italiana che fa
fatica a riprendere il fiato per ripartire e si è cercato, invero con
molta fatica, di trovare una qualche soluzione che, ahimè, ancora non si
vede in quanto la politica sembra aver creato il vuoto attorno a se.
De Porti ha ribadito che è finita un’era e che se ne deve “inventare”
un’altra, in quanto un paese le cui istituzioni sono asservite ad un
sistema che privilegia la ricchezza di pochi a danno di moltissimi e
che, anziché essere al servizio del cittadino onesto esse continuano a
badare e curare gli interessi immediati di se stesse, non può aspettarsi
una soluzione. Ed al riguardo, ha citato degli esempi che riguardano
anche la stampa.
Infine, il solito buffet, amichevoli conversazioni fra i presenti dalle
quali si è recepita, chiara ed urgente, la necessità di reagire ad una
sorta di omologazione esistenziale che distoglie dalla stessa natura
umana, allontanando l’uno dall’altro. Con conseguenze imponderabili e
certamente non lontane dall’orizzonte socio-politico futuro.
Arnaldo De Porti (Feltre)