Non so se parlando di semplice
tradizione si dia il giusto peso alla giornata che il ridente e
vivo paese di Zermen, ai piedi delle Dolomiti, ha vissuto oggi
con la cerimonia della benedizione dei trattori, delle macchine
agricole in genere e la presentazione del frutti della terra,
per cui mi par di dover dire che la giornata e' trascorsa piu'
all'insegna di quel sano sentimento che accomuna l'uomo a questa
grande risorsa che, anche se scompaginata da un certo
sindacabile progresso, si chiama terra. Insomma, un bene
prezioso che deve essere amato, rispettato e ben utilizzato per
dare buon frutto. Questo e' anche il senso dell'omelia tenuta
all'aperto, al di fuori del sagrato della Chiesa, da parte di
Mons. Lino Mottes, il quale, nel dare il benvenuto a tutti i
partecipanti (le foto sono eloquenti) ha voluto anche benedire
uno per uno i mezzi che lavorano la terra e che ci forniscono
anche il pane quotidiano.
La cerimonia e' stata organizzata dall'associazione "Zermen per
Zermen", istituzione paesana che merita un grande encomio ad
ogni livello, la quale, alla fine della S. Messa a cui ha
presenziato buona parte del paese, sia grandi che piccoli, anche
in abbigliamento ad hoc per festeggiare l'evento, ha preparato
vari cibi alla paesana... accreditando il detto secondo il quale
tutti i Salmi finiscono in Gloria, come e' il caso di dire, con
assoluto rispetto, in questo particolare contesto.
La cerimonia religiosa e' stata accompagnata dallo scrivente con
una tastiera elettronica che, per una domenica, ha fatto tacere
l'organo ufficiale della Chiesa.
Mentre scrivo la festa continua e, ma questa e' una boutade,
dalla meta' maialino allo spiedo finora consumato, c'e' da
presumere che, per consumare l'altra meta', essa avra' bisogno
di qualche ora straordinaria...
Ergo, al prossimo anno, sperando che la terra non si ribelli ai
nostri continui soprusi.
Auguri a tutti.
Arnaldo De Porti
ascolta in sottofondo Tutta la terra canti a Dio
|